- Depressione e Autismo
- Fattori di rischio in adolescenza e periodo post-adolescenziale
- Riconoscere la depressione
- Depressione e Autismo
Le persone con le caratteristiche dell’Autismo (neurodivergenti) sono a rischio maggiore di sviluppare di ansia e depressione rispetto alle persone neurotipiche. Questo non dipende dal fatto di essere autistiche, ma dal fatto di essere autistiche in una società abilista, discriminante e volta alla performance e al profitto. Ansia e depressione sono comuni per chiunque, se le proprie caratteristiche personali e necessità vengono non solo ignorate, ma spesso giudicate e condannate. Per non parlare di fenomeni come il bullismo e l’abilismo, che demoliscono l’autostima delle persone e le espongono allo sviluppo di sintomi depressivi e ansiosi. Le stime indicano una probabilità 4 volte superiore di insorgenza dei disturbi dell’umore in persone nello Spettro dell’Autismo.
I dati sulla prevalenza della depressione nelle persone autistiche sono ancora poco precisi; nei diversi studi ci sono percentuali che vanno dal 10 al 50%. Risulta più probabile che una persona nello spettro si trovi a sperimentare episodi depressivi rispetto a un neurotipico. Il sesso biologico influenza tale probabilità; nelle femmine la depressione è più frequente.
2. Fattori di rischio in adolescenza e periodo post-adolescenziale
Nell’arco di vita ci sono periodi particolarmente sensibili per lo sviluppo dei sintomi. Nel periodo adolescenziale si attraversi spesso una crisi legata al cambiamento e alla crescita. Oltre al processo di cambiamento che porta con sé uno squilibrio dei valori anche a livello ormonale, alcuni fattori di rischio possono esporre una persona a maggior rischio di sviluppare sintomi depressivi.
Fattori di rischio nel periodo dell’ adolescenza:
- Maggiore complessità delle relazioni sociali e creazione di gruppi più o meno “esclusivi”
- Aumentata richiesta accademica
- Episodi di bullismo di maggiore gravità e più frequenti
- Maggiore auto-consapevolezza e capacità di osservare le differenze tra se e l’altro e operare confronti
Dall’adolescenza all’età adulta:
- Diminuite occasioni di socializzazione
- Meno struttura nell’organizzazione della giornata, o comunque cambiamento della routine giornaliera con la fine della scuola
- Dimensione del successo lavorativo vs disoccupazione e dimensione del guadagno economico
- Relazione di coppia o nucleo familiare originario vs solitudine (talvolta anche il fatto di rimanere a lungo con i propri genitori, nonostante non si sia soli, può essere difficile da accettare)
Le capacità introspettive e la percezione di una difficoltà di adattamento mettono la persona a rischio di pensieri svalutanti che possono contribuire all’instaurarsi di sintomi depressivi.
La depressione non dipende dal linguaggio o dalle capacità intellettive, ma nei casi in cui queste sono compromesse, a prescindere dall’Autismo, può essere più difficile da intercettare e valutare. In questi casi, spesso emerge da comportamenti quali autolesionismo, aggressività e irritabilità. Le barriere nella comunicazione espongono l’individuo a frustrazione e difficoltà di espressione.
3. Riconoscere la depressione
Per via di alcune particolarità la depressione può non essere riconosciuta in una persona nello spettro: in primis, perché la diagnosi di Autismo occupa spesso l’attenzione in modo prioritario e si è meno portati a pensare alla possibilità che si stia instaurando un disturbo dell’umore. Bisogna tenere presente che la depressione si manifesta diversamente a seconda delle caratteristiche cognitive della persona: una persona con Autismo lieve, buona capacità linguistica e intellettiva sperimenterà la depressione ed esprimerà il suo stato diversamente da chi non ha possibilità di comunicare e presenta disabilità intellettiva.
Ma vediamo alcuni segnali della depressione:
- Nei bambini e negli adolescenti si manifesta spesso come irritabilità
- Abbassamento del tono dell’umore, pianto
- Diminuito interesse per le attività solitamente gradite
- Diminuzione o aumento dell’appetito
- Alterazione del ritmo sonno/veglia
- Aumentato o diminuito livello di attivazione fisica
- Poca resistenza alla fatica
- Difficoltà a pensare o concentrarsi
- Pensieri negativi o addirittura di suicidio soprattutto negli adolescenti
Il quadro può essere aggravato dall’ansia o dal disturbo ossessivo-compulsivo e altre condizioni.
La depressione compare spesso a seguito di eventi di vita negativi, che portano a una riflessione negativa sull’immagine di sé, e abbassano il tono dell’umore. Il fatto di non essere accettati e non trovare spiegazione per questa difficoltà di inserimento in alcuni contesti sociali può portare a incolpare se stessi. Questo abbassa l’autostima, e perpetua il circolo vizioso del pensiero negativo ed auto-svalutante. Queste modalità di pensiero hanno origine da diversi fattori: episodi infantili ad esempio, o anche episodi che hanno alla base la propria neurodiversità, che purtroppo può tradursi in vissuti di inadeguatezza quando non viene rispettata e compresa. Inoltre, le difficoltà comunicative possono aumentare il rischio di eventi negativi, e portare alla depressione.
In generale, per aumentare la capacità di diagnosi di depressione in persone autistiche, i clinici devono avere in mente che le persone con le quali si interfacciano sono maggiormente esposte a sviluppare depressione viste le difficoltà di adattamento poste loro dalla società e lo scarso riconoscimento sociale e che l’Autismo è solo un insieme di caratteristiche che li rappresenta, insieme a tante altre.
Bibliografia
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